Un giallo alla Agatha Christie ambientato nell’antica Roma 60 a.C. Anno del consolato di Afranio e Metello Celere.
Due omicidi compiuti nello stesso giorno scuotono la città di Roma. Il primo è quello di Silano, ex console noto per la sua indole conciliante, il secondo di Roscio Gallo, celebre attore molto amato dal popolo romano.
Flavio Callido, nobile romano di fazione pompeiana ed ex questore, in pieno cursus honorum indaga sugli omicidi.
Ci sono parole sulla vita che una madre e una figlia, prima o dopo, devono dirsi. A ognicosto.
Grazia non c’è più. Una telefonata inaspettata raggiunge Teresa in un mattino come un altro, mentre è alle prese con i soliti impegni, con le cose di ogni giorno, a Roma, dove vive ormai da molti anni con il marito e la figlia, e la informa della morte di sua
madre Grazia, una donna già anziana, ma sempre bella, elegante, volitiva.
Quando l’aristocratica Mademoiselle de Vénérande incontra l’umile Jacques Silvert, tra loro s’innesca un che di irrefrenabile: vigorosa e dominante lei, apollineo e fragile lui, prima di allora, non si erano mai innamorati. Un incontro voluto dal caso e che segnerà fatalmente i destini dei due amanti e quelli di tutti i personaggi coinvolti nel fuoco sacro e distruttivo della loro passione.
Monsieur Vénus di Rachilde torna finalmente in libreria.
Allestire un fuoco, La legge della vita, Batârd e Colui che perse la faccia, quattro racconti ambientati ai tempi dei cercatori d’oro e dei nativi americani, in una terra sconfinata, feroce e primitiva dove vige la legge del più forte: è da qui che tutto prende vita.
1941, Gibilterra. Svevo Giacco-Aliprandi console italiano di stanza ad Algeciras, spicchio d’Europa che è quasi Africa, è un uomo tutto d’un pezzo, fedele ai valori della patria. La vera ragione per cui si trova lì è un’azione segretissima per colpire le navi e il porto di Gibilterra, roccaforte che concede agli inglesi di dominare ancora il Mediterraneo.
È in una Tokyo in cui tutto scorre rapidamente che avviene l’incontro delicatissimo e vorace tra due donne diverse per età, cultura e provenienza. Una storia d’amore, di evocazioni e sensazioni che si perdono tra concretezza e sogno, vita e non vita. Un romanzo in cui le apparenti differenze e contraddizioni sono sempre simbolo di qualcosa di ben più profondo dell’immediata evidenza.
I protagonisti di questi due racconti sono un uomo e una donna che nel confronto con la rispettabilità e la moralità del loro tempo, vedranno messe alla prova le loro scelte.
Due diverse storie d’amore che si specchiano restituendo immagini che sono l’una il rovescio dell’altra.
Due narrazioni senza tempo che conservano intatte la loro freschezza e attualità.
La notte di Parigi è squarciata da grida terrificanti: nel vicolo della Rue Morgue, al quarto piano di un vecchio palazzo è stato commesso un duplice omicidio. Le vittime sono due donne, madre e figlia, i loro corpi sono stati profanati con una furia tale da sembrare disumana. Madame e Mademoiselle L’Espanaye conducevano una vita dimessa e senza pretese, poche conoscenze e nessuna amicizia.